(Rieccomi! Mattinata impegnativa, stiamo chiudendo due articoli piuttosto importanti…e stamani di tempo ne ho avuto con il contagocce…)
Non parlo del teNpo atmosfericho, che oggi qui fa abbastanza schifo…no…parlo di quello che passa, che scorre irreversibile, che a volte sembra fermo, e a volte va così veloce che tutto sembra scivolarci addosso…Si nasce, si cresce, si invecchia e si muore. Sembra una cosa semplice…sembra.
Adesso sembra non esserlo più. Prendendo spunto dal documentario “il corpo delle donne” e da un post sul blogghino di jonuzza mi vengono in mente un pajo di cose…
Varie volte ho sentito parlare “volto sciupato dalla vecchiaja”, “devastato dalle rughe” ecc…ma cosa significa volto deturpato o peggio sfigurato? Un incidente può sfigurare, una malattia…ma non l’età! Possiamo considerare il volto di un vecchio deturpato dall’età? Cosa significa? Un tempo, nemmeno tanto lontano, i vecchi erano un tesoro, depositari di una conoscenza antica e di un’esperienza che gli si leggeva in viso…non per nulla l’iconografia del saggio è sempre stata quella di un vecchio canuto. C’era del rispetto per le rughe, per i segni del tempo, che sono lì, a ricordarci che tutti, e dico TUTTI invecchiamo. Cosa sono i vecchi adesso? Li chiamiamo anziani? Come un certo gergo politically correct preferisce chiamarli?
Nella attuale società si sta diffondendo la paura di una malattia terribile: la vecchiaja. In accordo ad un canone estetico distorto, e a una sensibilità assolutamente folle, animata da un sedicente show-business, vediamo imporci modelli di donne iperturgide, dalla punta dei piedi a quella dei capelli, passando per glutei, seni e labbra. Donne che in accordo ad un canone strampalato devono essere tutte uguali, tutte idealizzate…come se fossero statue, non esseri umani.
Anche i signori uomini non se la passano bene…Personaggi tirati, con mascelle scolpitissime e sguardi volitivi. Non un filo di grasso…muscoli in tensione, come fossero statue o affreschi rinascimentali. E guai a invecchiare! A far vedere una tetta che cade, o una chiappa non più sodissima…o un labbro (o peggio una tetta) con pressione sotto i due bar (manco fossero canotti)…oppure guaj se un deltoide o l’addominale o un pettorale non fa più bella mostra di sé sotto la magliettina nera iperattillata…per le rughe & capelly bianchi ancora de la caviamo…
E io mi chiedo…
Perché dobbiamo sentirci obbligati a questo genere di canone palesemente contro natura?
Perché dobbiamo sottostare a questa dittatura che vuole illuderci che il tempo si possa fermare?
Sarò strano io…ma voglio invecchiare, voglio vedere mia figlia crescere, voglio dei nipoti e alla fine si, voglio anche morire (il più tardi possibile…sgrrrraaaattt) in pace, con i miei capelli bianchi, con le mie rughe ed i miei muscoli avvizziti.
E senza botulino.
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