D’ettho-phatthO!!

Repubblica dà seNpre delle gran soddisphazZiony…

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L’affricha di m’èzzhO

Era un po’ che non mi faceWo due rysate col pacini…mi pare che la ltra Wolta siamo rimasti all’affrica medidionale (o terrona, che dir si Woglia…).

Bene! È il momento di vedere cosa s’inZegnaWa a metà ottocento sull’africa centrale…

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Affrica di mezzo

La Senegambia paese fertile, ma poco sano, e nell’interno pochissimo conosciuto, piglia il nome dai suoi due fiumi principali, cioè il Senegal e la Gambia. Dicono che possa fare da 12 milioni di abitanti, ma non se ne può sapere nulla di certo: fatto sta che sono negri, selvaggi e crudeli come le belve feroci del loro paese, e divisi in piccoli stati o tribù; fra’ quali i Tulah e i Bambukesi, popoli vili e senza principio d’industria e di civiltà. Lungo la costa vi sono colonie di Francesi e d’Inglesi, che hanno per capoluogo S. Luigi e Freetown.

La Guinea Settentrionale giace lungo le coste del golfo del medesimo nome, ed è abitata da molte tribù negre, alcune delle quali usano perfino mangiar carne umana; e tanto superstiziose e crudeli, che sui loro altari sacrificano creature umane a migliaia. Sono divisi in parecchi popoli; ma i più numerosi e potenti sono gli Acanti, crudeli e superstiziosi come gli altri, ed hanno per capitale Cumassia città di 150 mila abitanti. Anche il regno di Benin è molto potente. Sulla costa di tutta la Guinea, che piglia nomi diversi secondo le cose di che fanno la principal mercatura, come costa dei Grani, costa dell’Avorio, dell’oro e degli schiavi, gli europei hanno dei possessi, ma non si sono potuti spingere ancora molto nell’interno. S. Giorgio della Mina è il capoluogo  dei possessi olandesi, Capo Coast dei possessi inglesi, e Cristianburgo dei danesi.

La Nigrizia chiamata anche Soudan è una immensa regione nell’interno dell’Affrica fino a quasi le coste di levante, grande 6 o 7 volte l’Italia, ed abitata da 20 milioni di negri divisi in più stati; i quali non sono feroci e crudeli come in altri luoghi dell’Affrica, ma alcuni anche alquanto civili e d’indole buona e mite. Solamente verso il mezzogiorno sono tribù feroci ed antropofaghe. Il caldo vi si fa sentire in un modo eccessivo, sebbene vi siano molti fiumi, fra’ quali il Niger è il principale. Alcune parti sono molto fertili, e venti giorni di lavoro bastano ogni anno ad assicurar la raccolta per i pochi bisogni della popolazione; altre sono deserti di sabbia, e vi si trovano anche molti laghi. L’oro c’è in enorme quantità. Le città principali sono Sego, Tomboctu, Engornou, Sankatau, ed altre.

La Nubia giace a mezzogiorno dell’Egitto, sulle due rive del Nilo, ed è abitata da tribù negre, selvagge, e dedite al ladroneggio. Il paese è così poco conosciuto, che non si può dire neppure il numero degli abitanti, e c’è chi li conta fino a due milioni; altri gliene danno molti meno. In alcune parti v’è grande fertilità di terreno; in altre si trovano sterili deserti, e tutti gli animali feroci dell’Affrica. C’è attivissimo il mercato degli schiavi. La capitale è Senaar di 10 mila abitanti, che ha le case coperte di erbe: Suakin è un porto sul mar Rosso.

L’Abissinia è posta a mezzogiorno della Nubia fino allo stretto di Babelmandel [?? :O]. È un paese molto fertile, percorso da parecchi fiumi, che menano arene di oro, e neppur tanto caldo, perché elevato sui monti. La popolazione che è di stirpe caucasica si conta tra i 2 e i 3 milioni, la città principale è Gondar.

L’Adel e l’Aian, che si dice anche il paese dei Samauli, occupa quella penisola dallo stretto di Babelmandelsi spinge a levante dell’Affrica fino al capo Guardafui. È un paese malsano, occupato da poche tribù date al trafico e alla pastorizia. I prodotti principali sono l’oro, l’avorio, l’incenso, il miele e la gomma arabica: e le città Zeila e Barbora.

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InZomma…un po’ come oggi…

L’Affricha merydionhalE!!!

Ecco un’altra bella lezZione di geograFIA del Pacini…Oggi si parla dell’africa meridionale, il cui entroterra era al teNpo largamente in’esplorato, come giustamente dice anche il nostro, che però, a differenza di borghezio (sc. term.) non si lamenta per l’esistenza dei NEGRI, ancora schiavi

Ma veniamo tosto al testo:

La Guinea meridionale si stende sulle coste dell’Atlantico dall’equatore fin passato il capo negro [??], ed è uno dei paesi meno conosciuti della Terra, specialmente nell’interno, dove sono popoli crudeli, e si crede anche antropofagi. Ci sono gli stati negri del Congo, e più presso al mare i possessi portoghesi di Benguela, che hanno per capoluogo la città dal medesimo nome, e di Angola che ha per capoluogo San Paolo de Laonda. Il fiume principale, di molti che ce ne sono, è il congo. I prodotti del terreno sono come nella guinea settentrionale [alla prossima puntata], e ci crescono benissimo gli ananassi.

Il paese degli Ottentotti [almeno facciamo f’elice la Sign.na FRAUDELCIARO] comincia a mezzogiorno della Guinea e va fin quasi alla estremità meridionale dell’Affrica. Il fiume principale è l’Orange. Gli Ottentotti sono di un color giallo bruno, divisi in vari popoli, alcuni dei quali, come i Bosemmani, feroci quanto si può immaginare: altri, per esempioi Coranni, buoni e pacifici.

Il Capo di Buona Speranza è un possedimento inglese nell’ultima parte di mezzogiorno dell’Affrica con una popolazione di 200 mila anime. È un paese delizioso, perché v’è un clima eccellente e vi provano bene tutti i più utili vegetabili dell’India e dell’Europa, e sono quasi sparite affatto le belve feroci. La città capitale si chiama Capo, ha 20 mila abitanti, ed è un porto di fermata per i basimenti che vanno o che tornano dall’Europa alle indie.

La Cafreria. Dai possessi inglesi del Capo di Buona Speranza fino al Capo Corrientes, sulla costa di oriente, si estende la Cafrecia [??]: ma non si conoscono i suoi limiti nell’interno del continente. I Cafri sono negri, ma meglio fatti di persona che gli altri popoli dell’Affrica, e divisi in vari stati e tribù. Si crede che non sieno più di 2 milioni. Porto Natale è il capoluogo di una colonia inglese.

Il Monomotapa. Dal Capo Corrientes seguitando verso tramontana si trova il Monomotapa [??? :O ], paese di un clima temperato e sano.  Vi è ricchezza di oro, di argento e fertilità di terreno. Il suo fiume principale è lo Zambese, sul quale è la città di Zimboe.  I portoghesi vi hanno possessi lungo la costa, dei quali il porto principale è Quillimanè, e Sena il luogo dove risiede il loro governatore.

Il Mozambico è il seguito della costa fino al capo Delgado ed è posseduto dai portoghesi che ci hanno colonie molto miserabili, perchè il paese è miserabilissimo e difficilmente ci possono approdare le navi. Mozambico, sul mare, ne è il capoluogo con 5 mila abitanti quasi tutti schiavi negri.

Lo Zanguebar, compreso fra il capo Delguado ed i Samauli, è un paese malsano, poco fertile e diviso fra alcune tribù di arabi. Vi sono molte forestee belve feroci, e nell’interno montagne coperte di nevi perpetue. Le città sono Magadoxo, Brava e Melinda. Ma figuriamoci che città ! ”

E il petrolio? Ah già….al teNpo serviva a pochino…

Mamma li turchi!

Continuo la lettura del libello del Pacini…sorvolo, per adesso, sugli stati europei, e passo a un’altra parte di Europa che non esiste più da un pezzo, l’Impero Ottomano, talmente grande che viene distinto in Turchia Europea e Turchia asiatica…Cosa s’inZegnava a metà ottocento di questo enorme impero?

La Turchia Europea

La Turchia Europea, che dall’Adriatico e dall’Ionio va fino al mar nero, non è altro che una parte dell’antico Impero Greco [L’impero Bizantino?], e si chiama così perchè l’Europa comporta di avere ancora i Turchi in casa sua. Sarebbe un paese d’incanto, ma con quel governo non si progredisce, e non vi possono fiorire nè le arti nè il commercio. La popolazione, che è 16 milioni, languisce in una grande miseria che è l’unico retaggio dei popoli schiavi: cosicchè, sebbene il clima sia buonissimo e sano, ogni tanto ci fa strage la morìa. Il terreno dà ogni cosa, e ci sono miniere d’oro, d’argento, di rame e di belllissimi marmi. — La capitale di questo impero è Costantinopoli, che rimane sullo stretto del medesimo nome ed ha 600 mila abitanti; sono buoni porti Varna sul mar Nero, Gallipoli allo stretto dei Dardanelli e Salonica: delle città dentro terra sono da ricordarsi Adrianopoli  [La moderna Edirne…Jonuzzen! a proposito di guerre Gotiche…], Gianina e Larissa [oggi in Grecia].

La Moldavia, capitale Iassy [oggi Iaşi, in Romania], La Valacchia, capitale Bukarest, La Servia, capitale Belgrado, tre regioni a tramontana, non spettano a questo impero che come principali vassalli.

Anche il Montenegro, piccolo paese montuoso in riva dell’Adriatico, è legato alla turchia con una  specie di vassallaggio.

Il fiume principale della Turchia è il Danubio, che va a finire nel mar Nero; quindi ne viene la Maritza [??] che mette nell’arcipelago. I monti sono i Balcani, che vanno da ponente a levante, e le Alpi Elleniche, che si dirigono a mezzogiorno a trovare il regno di Grecia.

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L’impero inglese

Per tirare su la paleontologa più famosa del uèb non c’è niente di meglio di una bella lezZione di geograPHYA alla maniera del Pacini… Orbene fanciulli, principiamo!

Le isole britanniche

A tramontana dell’Oceano Atlantico, e rasente alle coste della Francia, sono alcune isole, dette Isole Britanniche, e formanti insieme il Regno d’Inghilterra, con una popolazione di 28 milioni di abitanti. Due di queste, la Gran Bretagna che resta a levante, e l’Irlanda a ponente, sono le più grandi che abbia l’Europa, e la prima è grandissima: le altre sono di poca importanza, e basta che rammentiamo quelle che restano verso settentrione, cioè le Ebridi, le Orcadi e Shetland. La Gran Bretagna si divide in due parti; l’Inghilterra propria a mezzogiorno e la Scozia a settentrione; sicchè questo regno si compone di tre parti principali: 1. L’Inghilterra che ha per capitale Londra, città di 2 milioni e 800 mila abitanti: 2. La Scozia, capitale Edimburgo con 140 mila: 3. L’Irlanda, capitale Dublino con 300 mila.

È l’Inghilterra il paese più commerciale, più industrioso e più ricco del mondo. In ogni maniera gl’inglesi vanno avanti a tutti; ed anche nell’agricoltura hanno saputo far tanto bene, che quantunque il terreno non vi sia gran cosa fertile, pure nessuno altro è coltivato in Europa, nè rende frutto quanto quello: e tutto ciò hanno ottenuto con la forza di scienza e lavoro! Hanno ricche miniere di ferro, di stagno e ricchissime di carbon fossile. Nell’allevamento del bestiame  sono famosi; basta basta dire dei cavalli inglesi che son tanto di grido, e della lana eccellente che ricavano dalle loro pecore.

Per potenza marittima non c’è nessuno che possa stare a petto all’Inghilterra; e nell’arte di governo può insegnare a tutta l’Europa. Gente di carattere sono gl’Inglesi; e però han potuto acquistar tanta potenza in tutte le parti del mondo: figuratevi che nelle Indie solamente, che è un paese dell’Asia, hanno ridotto sotto il loro impero una popolazione sopra a 150 milioni di anime!

Londra è la capitale del regno, ed è la città più grande e commerciante del mondo; e sebbene posta assai dentro le rive del fiume Tamigi, è un porto grande e comodo: poi fra i porti  ne vengono Portsmouth, Plymouth, Bristol, Liverpool, Newcastle, Edimburgo e Dundee nell’Inghilterra propria e nella Scozia. Dublino, Limerik e Cork sono nell’Irlanda. Fra le città interne le principali sono Manchester, Leeds, Greenwich, Yorch e Oxford nell’Inghilterra propria; Glascovia, Paisley e Perte nella Scozia; Enniskillen nell’Irlanda. — I fiumi principali sono il Tamigi, La Saverna e la Twed che divide la Scozia dall’Inghilterra.– Dei monti basta ricordare i Granpiani [le Highlands] in Scozia, ed i monti Sckeviot fra la Scozia e l’Inghilterra.

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Oh…il Pacini c’Haveva il mito degl’Inglesi…ma non parla della cosa principale!!! Il Whisky dei Granpiani!!!

L’Oceania!

Fynalmente arrivo all’Oceania, Terra al teNpo lontassima, ma che, pochi decenni dopo ci avrebbe dato una delle più grandi menti della fisica moderna…lo zio Rutherford!

Ma bando alle ciance e veniamo a noi!

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Dal seno del Grande Oceano [il pacifico], fra l’aspetto meridionale ed orientale dell’Asia, esce un numero infinito di bellissime isole, delle quali alcune sono radunate in gruppi, altre sparse qua e là a molto grandi distanze fra loro. Tutte insieme formano la quinta parte del globo, quella che si chiama Oceania. Non è vero che pare un mondo che per un caso o per l’altro sia andato in frantumi? Ci sono tanti vulcani, e ogni isola ha il suo, quasi si può dire, e non può essere a meno che sieno avvenuti là di grandi sconvolgimenti. Sentite che raccontano que’ popoli selvaggi nelle loro favole: che nei tempi antichi un gigante portava la terra sopra il suo capo, che stanco la lasciò un tratto cadere, si spezzò nel mare, e rimasero appena quelle isole per abitazione degli uomini. Le son favole, mi direte. Lo so che sono favole; ma intanto accennano a qualche cosa di grosso, che deve essere avvenuto in quelle parti là. Anche in oggi i terremoti vi sono frequenti e terribili.

La maggior parte delle isole dell’Oceania restano a mezzogiorno dell’equatore, e così le più grandi come  la Nuova Olanda, la Nuova Guinea, e la Nuova Zelanda.

In questa parte del mondo si trova ogni qualità di clima, dal dolce e profumato d’Italia, fino al caldo brucente del centro dell’Affrica: e così la terra è ferace di variatissimi prodotti, tanto per la vegetazione che per la ricchezza delle miniere.

Gli abitanti si computa che possano arrivare a quattro milioni; dei quali la parte minore sono europei: il resto sono indigeni, cioè del luogo: quali più, quali meno selvaggi; quali buoni ospitalieri e industriosi, quali feroci ed antropofagi. Ma non tutte le isole sono conosciute, e anche quelle che si conoscono meglio e dove si sono fermati gli europei, le notizie finiscono  lungo le rive del mare [discorso un po’ a pera eh?!].

L’Oceania si divide in due parti: L’Australia e la Polinesia.

L’Australia si compone della Nuova Olanda, che è l’isola più grande della terra, detta anche Continente Australe, dell’Isola di Diemien, della Nuova Guinea, della Nuova Bretagna, delle Isole Salomone, della Nuova Caledonia, ed altre di minor conseguenza.

La Polinesia, che vuol dire molte isole, comprende l’Arcipelago di Magellano, le Marianne o Isole dei Ladroni [ottime per l’attuale governo], le Caroline, le Marchesi, le Isole dei Navigatori, degli amici della Società, di Taiti, ed altre moltissime che non si finirebbe mai a rammentarle: per cui sarà meglio saltarle a piè pari, e dir piuttosto qualche cosa di più particolare di due o tre delle più grandi.

Alcune Isole dell’Oceania

La Nuova Olanda è l’isola più grande della Terra, e ci hanno fatte, specialmente  dalla parte di levante, molte colonie gl’inglesi, perché fertile e rendono assai le sue miniere d’oro. Gl’indigeni sono tanto selvaggi, che, se non parlassero, appena si distinguerebbero dalle bestie. Le colonie principali sono quella della Nuova Galles che ha per capoluogo Sidney di forse 30 mila abitanti, e la Vittoria nella estrema parte meridionale, che ha per capoluogo Melbourne, cui danno 90 mila anime. A mezzogiorno della Nuova Olanda c’è l’isola di Van Diemen [La nuova Zelanda?], abitata da popoli molto selvaggi e nemici a morte degli europei che ci vanno a stare. Ma gl’inglesi rendono al loro pan per focaccia, e quando li posson pigliare li trasportano in altre isole.

La Nuova Guinea sta a tramontana della Nuova Olanda ed è molto grande e fertile. Gli olandesi hanno colonie ad occidente: nel resto sono negri selvaggi, ma non cattivi.

Le isole Sandwch restano a tramontana dell’equatore e gl’indigeni che le abitano sono d’indole buona, intelligenti ed industriosi. Hano scuole, una stamperia e fabbricano stoffe ed aromi. nello stesso modo si può dire di quelli delle isole Taiti, che sono un gruppo nelle Isole della Società. E così deve venire tempo che si dovrà dire di tutte, perché è legge della provvidenza, che debba trionfare la civiltà su tutta la faccia della terra. [evviva la scEnza! Evviva il progresso! Evviva Diderot!]

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No, dico io, ma questo pezzo non è magnifico? C’è dentro tutto lo spirito di metà ottocento: la civiltà, il progresso inarrestabile, la fiducia nel futuro, nell’uomo e nelle sue capacità!

I paesi Bassi

Oggi acchontetnto angelina! Sarà sicuramente curiosa di sapere cosa si inZegnava a metà ottocento del paese che oggi la ospita…Ecco qua:

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I paesi bassi giacciono a tramontana della Francia ed hanno le coste a ponente e tramontana sul mar del Nord. Il nome lo pigliano dalla natura del terreno, che si stende in pianura poco sopra il livello del mare, ed in alcuni punti è anche più basso; cosicchè per non essere allagati, han fatto quei popoli lungo le coste degli argini, che non si sa neppure quanto possono essere costati. Vi sono molti golfi e canali, e levato il vino e le poche altre cose che nascono nei paesi caldi, v’è tutto ciò che richiede per un suo bisogno la vita umana. Monti non ve ne sono, ma sì fiumi belli e navigabili, principali il Reno, la Mosa e la Schelda. Gli abitanti sono colti, industriosi e dediti al traffico; buona gente ed amano la patria quanto si può dire. Tutto il paese si divide nei due regni di Belgio e dell’Olanda.

Il Belgio piglia tutta la parte di mezzogiorno, ha quasi cinque milioni d’abitanti, e per capitale Bruxelles, che ne ha 290 mila. Sul mare ha le città di Anversa ed Ostenda, e nell’interno Gand, Liegi, Bruges , Tournay, Mons ed altre di minore importanza. I belgi parlano tutti il francese ed in religione sono quasi tutti cattolici.

L’Olanda giace fra l’aspetto settentrionale  ed occidentale dei Paesi Bassi, fa 3 milioni e 500 mila abitanti ed ha per capitale Amsterdamo,  che ne conta 250 mila. Oltre Asterdamo, sul mare ha Rotterdamo, Flessinga, Helder e Zaardam; nell’interno Aia, Utrecht, Leida ed altre minori. Parlano l’Olandese che è come un dialetto tedesco, ed in religione sono cristiani di una setta protestante.

Per oggi basta! A domani, nuovamente con l’Olanda, ma quella nuova…ah..oggi la chiameremmo Australia!

L’America di mezzogiorno

Prima che la rotella nel capo della Sig.na FrauDelCiaro si blocchi coNpletamente…la patria del grande supermarket è una citazione dal filmone Full Metal Jaket…

Come chiesto da dedy passiamo al Südamerika…Cosa s’inZegnava nelle elementari di metà ottocento?

Sempre dal testo del Prof. Pacini facciamo un thuffo nel p’assato:

America meridionale

La Colombia è la parte più settentrionale dell’America di mezzogiorno, e si compone delle tre repubbliche di Venezuela a levante, dell’Equatore o di Quito a ponente, di Nuova Granata nel mezzo, che pigliano fra tutte una estensione di paese grande quasi dieci volte tanto l’Italia, ma non fanno altro che presso 4 milioni di abitanti. Compresa tutta nella zona torrida non c’è poi tanto caldo come in altri paesi nella medesima condizione, perchè ci sono di gran monti e fiumi senza fine: tra questi l’Orenoco e la sorgente dell’Amazzoni che è il più grande del mondo […]

La Guiana giace fra le foci dell’Orenoco e dell’Amazzoni ed è un paese basso, paludoso e malsano, non ostante ci sia una grande ricchezza di vegetazione. La parte più di tramontana spetta algli inglesi con 140 mila abitanti e la città di Nuova Amsterdamo; quella di mezzo agli olandesi con 70 mila abitanti e la città di Paramaribo; L’altra a mezzogiorno ai francesi; che fa 30 mila anime e la sua capitale è Caienna, sepolcro dei condannati.

Il Brasile occupa poco meno dell’America Meridionale, e sebbene abbia molte pianure e così grandi da non verne idea fra noi, pure è un paese piuttosto montuoso che piano. Il terreno è molto fertile, e poi c’è una ricchezza di foreste così fatta che ce ne sono di quelle grandi sei volte tutta la Francia; foreste dove sono tante quantità di bellissimi uccelli, scimie e serpenti velenosi. La popolazione di questo impero, di cui l’interno è poco conosciuto e ci sono indiani selvaggi e forse antropofagi, è di 6 o 7 milioni: la capitale è Rio Ianeiro che ne fa 250 mila, e quindi ne vengono Bahia, Fernambucco e S. Paolo — I suoi fiumi principali sono l’Esequebo, il Tocantino, il San Franasco e l’Amazzoni.

Il Perù è una repubblica di 2 milioni e 500 mila abitanti bagnata a ponente dal grande Oceano. La ricchezza delle sue miniere d’oro e d’argento è passata in proverbio [quale?], specialmente in quella parte che resta a levante delle Ande […]

La Bolivia che si chiama anche Alto Perù è una repubblica che dicono faccia 2 milioni di abitanti, per la massima parte indiani e schiavi negri. Si chiama Alto Perù, perchè è la regione più alta dell’America meridionale, ed il nome di Bolivia lo prese da Bolivar, che la liberò dal tristo dominio della Spagna. […]

L’Uruguai è una repubblica di 250 mila abitanti, che giace a mezzogiorno del Brasile fra l’Atlantico ed il fiume Uruguai [..]

La Repubblica d’Argentina che si dice anche confederazione del Rio della Plata, è una vasta regione a mezzogiorno della Bolivia e del Brasile, che a ponente va fino alle Ande, a mezzogiorno alla Patagonia e al fiume Uruguai, ed al Buenos Ayres a levante. la popolazione che si conosce è di 800 mila anime; ma non sappiamo quasi nulla delle regioni più interne, dove sono numerose popolazioni selvaggie. Il paese è quasi tutto piano, paludoso e soggetto a terribili uragani; l’industria e l’agricoltura non vi hanno fatto un passo [:o].

Buenos Ayres ha nome una piccola repubblica di 250 mila abitanti […]

Il Chilì [con l’accento] è una lunga striscia di terra a ponente della Ande, tutta sul grande Oceano e soggetta a spessi terremoti. A settentrione è sterile e deserta, ma nelle parti di mezzogiorno è fertile[…] Nei monti sono ricche miniere dei più pregiati metalli, e vi si trovano anche pietre preziose. La popolazione è di un milione e 500 mila abitanti, che si governano a repubblica [poi è arrivato Pinochet]: Sant’Jago che ne fa 70 mila è la capitale e Valparaiso il suo porto.

Patagonia si chiama l’estrema parte meridionale dell’America, ed è una terra nuda, deserta ed abitata da uomini selvaggi. A mezzogiorni finisce collo stretto di Magellano, che la separa dalla terra del fuoco. La miseria del luoghi non ha allettato i popoli civili a fermarvisi, e però è questo il paese meno conosciuto di tutta l’America.

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Questo libro è veramente spassosissimo, e dà un’idea veramente nitida di cosa era una terra appena (quasi) affrancatasi dal colonialismo sfruttatore, costellatata di staterelli e giovani repubbliche. Chissà cosa avrebbe pensato il Pacini delle varie dittature sanguinarie che hanno avvelenato questo continente…

L’america!

Eccoci a una nuova puntata della geograPHYA per i fanciulli…oggi parliamo del nuovo mondo…L’ammerega!

Così comincia il Pacini:

L’America

Eccoci finalmente al nuovo mondo, all’America. Gli antichi credevano che al di là dell’Atlantico non ci fosse più nulla, nè tentavano di spingere in quelle parti le navi. Ma Cristoforo Colombo di Genova, uno dei più grandi uomini che sieno stai mai nel mondo, si messe in testa che lontano in quel mare dovesse trovarsi la terra, e dopo anni ed anni di una perseveranza da parere mircolosa, ottenute dal re di Spagna tre piccole navi, il dì 3 di Agosto del 1492, si mise in cammino a quella volta e scoprì il nuovo mondo; che poi si chiamò America, perchè Amerigo Vespucci Fiorentino amico di Colombo fu il primo a farne la descrizione. E questa fu una grande ingiustizia verso Colombo; chè se un nome era da darsi al nuovo mondo scoperto doveva essere il suo e non quello di altri; ma voglio che sappiate che il Vespucci non ci ebbe nessuna colpa, e però non sarebbe giusta rifarsela colla sua memoria. […] La popolazione di questo immenso continenti si calcola oggi a 74 milioni; de’ quali solamente 10 milioni sono di stirpe americana, che ha il colore del rame, gli altri sono di stirpe europea e negri portativi dall’Affrica. Eppure quando gli spagnoli approdarono in quelle contrade, le trovarono popolatissime, e ci erano ricchi regni ed anche a loro modo civili; ma a furia di crudeltà da fare inorridire, distrussero quasi affatto quelle misere popolazioni; e fu allora che, mancando le braccia al lavoro, cominciarono a portarci gli schiavi che compravano o rapivano in Affrica come se fossero bestie. E questa è la ragione per cui ci si trova la stirpe nera Affricana.

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Niente male eh? MA ora veniamo agli stati…Nel 1867, avevamo:

1) America Russa [probabilmente l’Alaska].

2) La Groenlandia, della quale dice che: È forse il paese più orribile del mondo, non essendovi altro che ghiacci e rocce, fino a non sapere se è un’isola o tante isole riunite insieme da ghiacci eterni ed inaccessibili. L’abitano gli Esquimali, povera gente che vive di pesca […]

3) Nuova Bretagna (oggi Canada).

4) Ed ecco la patria del grande supermarket (citazione da?), gli Stati Uniti: Sono 34 repubbliche legate insieme con un patto federativo che si dicono gli Stati Uniti, e formano tutti insieme lo stato più potente, più civile e più popolato del nuovo mondo. Confinano a settentrione colla Nuova Bretagna, a levante coll’Atlantico, a mezzogiorno col Golfo del Messico e  coll’Impero del Messico, a ponente col grande Oceano [il pacifico]. La popolazione, che è di 31 milioni, per 4 quinti è di stirpe europea, e il resto sono negri dell’Affrica ed americani divisi in tribù nomadi e indipendenti. Il terreno è fertile d’ogni cosa e sono propri del paese il tabacco e la patata; ma la cultura è più innanzi nelle parti del mezzogiorno, che in quelle del settentrione, dove sono dati piuttosto alle industrie manuali. Vi sono grandi foreste, dove non ancora hanno messo piede gli uomini, e gran ricchezza di metalli; non fosse altro che per le miniere d’oro della California. Sulla destra del Mississipì [con l’accento!] si trovano grandi pianure dette savane, che sono come sterminati deserti di verzura, senza che vi si trovi mai un albero. La città capitale dell’Unione è Washington, di 30 mila anime, ed è chiamata in questo modo dal grande uomo al quale devono quei popoli la loro indipendenza e la loro libertà; ma per popolazione, per industria e commercio sono assai di maggiore importanza Nuova-Yorck, Filadelfia, Boston e Nuova-Orleans. i fiumi principali sono il Mississipì, il Colorado e la Colombia: monti L’Allegany verso la costa d’oriente, e le montagne rocciose.

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Per oggi è tutto…a domani con la merica meridionale!

L’Italia pei fanciulli

Continua la letura spassosisssima del del lybello del Prof. Pacini, che nel 1867 così inZegnaWa la geograFIA dell’italia:

L’italia

A mezzogiorno dell’Europa si spinge nel mare Mediterraneo, piegando un poco verso scirocco, una bella penisola lunga e stretta, che quando è per finire giù nel mare Ionio, si apre in due, e prende così la forma che l’Italia, miei cari, si rassomiglia veramente ad uno stivale. Questa è l’Italia, miei cari, la patria nostra, ch’io vorrei mettervi a tutti nel cuore, perchè non vi dimenticaste mai di amarla per quanto vi duri la vita.

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Un po’ di sciovinismo non fa male…

A questo punto mi sentirei tentato di mettermi a farvi l’elogio della patria nostra e dirvi che è bella, che è il giardino d’Europa, che un sole come lei non l’ha nessuno e altre cose che vi farebbero certamente piacere: ma sarà meglio lasciarle dire agli altri [!!!].

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E come spiegare la catena degli appennini? Semplice, con una filastroccha:

Dalla coscia giù giù sino al tallone

Sempre all’umido sto senza marcire;

Tacconato di solida impuntura,

Ho l’orlo in cima e in mezzo la costura

No…dico io…

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Ecco un po’ di regioni descritte:

La Toscana

[…] è un paese molto ridente, dove fanno ameno contrasto il monte, il colle e il piano. Grasso e fertile è il terreno, salvo le paludi in riva al mare, dove domina la malaria; ma per l’industria degli abitanti non sta alla pari colle provincie dell’Italia continentale. Le viti e gli olivi sono ben coltivati e danno buon frutto. La paglia da cappelli non si trova altro che qui. [ma qui dove!!?]…

La Liguria

Resta sul golfo di Genova ed è separata dal Piemonte per un tratto delle Alpi, e per l’altro dall’Appennino. La sua città principale è Genova, e fa 130 mila abitanti […] Il terreno sarebbe sterile, ma per l’industria degli abitanti è diventato come un giardino di olivi, d’agrumi e di viti, in specie quella parte che resta a ponente di Genova. Gli abitanti sono bravi marinari, e nelle cose di commercio sono molto accorti e sottili [A Genova erano già tirchi :)]

Le provincie del napoletano

[…] pigliano tutto il mezzogiorno della nostra penisola, hanno per capoluogo Napoli, che fa 420 mila abitanti […] Quanta ricchezza di prodotti vi sarebbe  in questa provincie, se gli abitanti, specialmente quelli delle campagne, fossero meno dediti all’infame brigantaggio e più industriosi e non vi fosse tanta mancanza di strade a mettere in comunicazione fra loro i diversi paesi! [mi ricorda qualcosa….]

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Le altre Italie!

Stato del Papa,  Repubblica di San Marino, Italia Francese, Italia svizzera, Italia austriaca, Italia Inglese (Malta).

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E per finire…un po’ di sano irredentismo (che non fa mai male)

[…] Qui finisce, fanciulli miei, quanto volevo dirvi della geografia d’Italia. Ci sarebbe stato da dire di più; ma per voi che siete ancora piccoli mi pare che basti. Badate di non ve la dimenticare; e, quel che preme, procurate di non dimenticarvi mai che ancora ci sono delle parti che non sono comprese nel Regno italiano. Poca cosa, ma ci sono; ed io invidio cui toccherà di far tutto un capitolo, scrivendo la geografia della patria nostra. Un nostro poeta faceva già dire queste parole allo stivale, intendendo per esso l’Italia che ne ha figura:

Se volete rimettermi davvero,

Fatemi, con prudenza e con amore,

Tutto d’un pezzo e tutto d’un colore.