HoggY

Lo sapeWo, pryma oppoi sarebbe successo. E i segni premonitori c’erano tutti:

1) Negli utlimi teNpi ti vedo lento di gambe, sul campo…sei seNpre in rytardo sulla palla.

Vero…davo la colpa al phreddho…

2) Ma non mangerai troppo?

Si, ma giUoco 4 volte alla settymana…

4) Ma quei pantaloni che l’anno scorZo ti andaWano larghi…ora c’è bisogno di pass’are al buco superiore della cyntura.

 

InZomma…alla fine mi sono pesato…L’apocalisse (nel senZo rivelatorio eh…)

Sarà il chaso di mettersi a dieta vah…

HindowinellO

Carissimi…

A cosa serve:

1) lavorare per dieci anni nel campo dei sistemi complessi

2) Costruirsi un curriculum interdisciplinare: Dottorato in chimica fisica, assegno di ricerca in ingegneria dell’informazione, visiting scientisti presso il Max-Planck-Institut (mica  topolinia)

3) Aver pubblicato nelle più prestigiose riviste del mondo (leggasi PNAS).

4) Aver lavorato a stretto contatto con medici, etologi, fisici, ingegneri eccetera.

A cosa serve?

rysposta facyle.

A UN BEL CAZZONE DI NULLA

P’olwerE

Ed Hecco pe’ più temerarî un pajo d’immagGini di chome mi ànno lasciato la chucina…è tutto Wero!!

E tutto in soli tre Hannis…

LyllY

Ci ha lasciati…dopo ben 21 anni, la gattona morbidona…e ultimamente vecchiona.

KhoincheedenzhE

È morto Vianello…e un po’ mi dispiace. Era molto bravo, e i film che faceva negli anni ’60 con tognazzi erano belli e leggeri.

Per una strana chombinazZione oggi è anche l’anniversario della morte di Totò.

E allora eccholi qua!

Sença conZiderare che totò diabolicus è un gran film!

YmaN

Yman è un bimbo siNpatico che frequenta lo stesso asylo della biNbetta arrrrabbiona. È marocchino e sì, contrariamente a quello che vorrebbe il leghista medio (sc. term.) l’integrazione è per fortüna una realtà, e nessuno la può fermare. Ma torniamo a Yman…è carinissimo, ride sempre e quando un bimbo arriva all’asilo lui gli va incontro offrendo sempre qualcosa: un barattolo, un giocattolo, un cucchiajo non importa cosa…lui offre e fa le feste a tutti.

Una mattina, mentre cambiavo le scarpette alla jena mi si è seduto accanto e mi ha passato una scarpa.

Diciamo che è uno dei personaggi clou dell’asylo!

Oggi la mamma mi ha telefonato, e tristemente mi ha detto che Yman tornerà in marocco dai nonni, perché i suoi genitori non riescono a mantenerlo in itaGlia, e il problema non è solo economico, ma soprattutto di tempo.

Siamo entrambi dispiaciuti, non solo per una situazione oggettivamente difficile, non solo perché i servizi sociali di un comune degno di tale nome dovrebbero fare qualcosa, ma anche e principalmente, perché un bimbo di due anni dovrebbe stare con i genitori.

Un vero peccato.

L’ultimo testimone

Oggi è morto Guglielmo Pacini, uno degli ultimi partigiani testimoni di piazzale Loreto, e anche uno dei pochi partigiani rimasti. Purtroppo. Purtroppo perché con lui se ne va un altro pezzo di memoria di quello che è stato. Una memoria iNportante.

Dovrebbe ricordarci quanto sia volubile il destino di coloro che “hanno l’appoggio del popolo” e che si identificandosi con la nazione tutto giustificano.

Dovrebbe ricordarci che a Piazzale Loreto non si è consumato solo l’ultimo atto della storia di un dittatore, ma l’ultimo atto di una idea di paese che non dovrebbe più ripetersi.

Dovrebbe ricordarci che ogni uomo che parla alla pancia di una nazione avrà prima o poi il suo Piazzale Loreto, e che, per quelli che identificano la loro fine con quella della nazione, alla ringhiera di quel distributore della benzina c’è sempre posto.

Dovrebbe ricordarci che quando la pancia si svuota o fa male, il popolo diventa capace di qualsiasi efferatezza.

Poi la nazione rinasce, forse migliore di prima, forse peggiore.

Credo che a Piazzale Loreto sia rinata un’Italia migliore, ma quando “papi” avrà il suo, di piazzaliloreti, non so se l’Italia rinascerà migliore.

E ora Mambo!

Scopro solo ora che è morta Carla Boni…Un vero peccato, era davvero brava…

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Sença conZiderare che la casetta in canadà è una delle ninne nanne preferite della biNbetta arrrrabbiona:

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P.S.

Ma che fine ha fatto Paolo Limiti? A me non dispiaceva…

24/08/08

Per uno strano gioco del destino ero a Milano. E per un gioco ancora più strano ne stavo parlando con Ettore, mentre andavamo verso Gaggiano per dipingere un po’ all’aperto. Troviamo una risaja piuttosto charina, ci fermiamo, montiamo l’ambaradan e cominciamo a disegnare.

Una telefonata arriva mentre sto finendo il disegno…è la mamma. PenZo voglia dirmi della biNbetta arrrabbiona…Invece mi dice che il Vecchio è morto. Era ora, dico. Non era più lui, era solo un povero vecchio tenuto in vita (?) dall’egoismo dei figli, una vita diventata un’umiliazione di un corpo ormai vecchio e troppo stanco. E lui lo sapeva. E lui da giorni rifiutava il mangiare.

Continuo l’acquerello…Eccolo…non è un granché, oggi saprei fare di meglio. Non l’ho buttato…questo lavoro  è particolare…l’ultimo ricordo di mio nonno.

gaggiano

Il giorno dopo…

La buona notizia è che tutti i parenti ed amici stanno bene.

Rimane il dramma di migliaja di persone sfollate, di interi paesi distrutti, di centinaja di morti. Innocenti (ma ci sono anche i morti colpevoli?).

Rimane lo strascico di una polemica insulsa tra un tecnico ed una parte della comunità scientifica, alimentata dalla stampa che come al solito ha riportato fatti e notizie in modo totalmente asimmetrico. Si…sul momento ci sono cascato pure io…mea culpa, mea maxima culpa!

Rimangono  domande al momento senza risposta…mi chiedo:

– Com’è possibile che un ospedale costruito pochi anni fa nella “centrale terremoti” d’Italia sia al momento inagibile al 90%?

– Perché in una zona così delicata non è stato fatto un censimento degli edifici potenzialmente a rischio? Cosa fanno al catasto? Dormono?

Finito il momento dell’emergenza, spero in un periodo di polemica (non sterile) e di riflessione sul ruolo che le persone deputate alla nostra sicurezza hanno avuto, hanno ed avranno. Spero che al più presto vengano  definite delle responsabilità oggettive e soggettive. Spero che chi ha sbagliato paghi. E spero che non finisca nel solito colpo di spugna, all’italiana. Spero anche di non vedere tra qualche anno le persone vivere nei prefabbricati.

La protezione civile si è mossa in tempo e bene. Da radioamatore ho partecipato ad esercitazioni con la protezione civile. Queste esercitazioni sono periodiche, a molti possono sembrare delle carnevalate (e mi è stato pure detto!). Le esercitazioni sono essenziali per l’addestramento in condizioni di emergenza come queste. Non ho sentito i miei amici a Siena, ma sono sicuro che alcuni di loro hanno preso “baracca e burattini” e sono andati in abruzzo, dove serve la loro presenza ed esperienza…La prossima volta che vedete delle persone con delle strane divise blu che fanno cose strane…non vi mettete a ridere…pensate che si stanno esercitando per la sicurezza di tutti!