DeWo il seguente post alla futura (inZomma…futura un chazzo, se chontinua chosì) inGeNNiera Jò.
Nel suo post racchonta le origGini romane della festa (festa? bah…) di san Walentino.
Le è però sfuggito un particholare, ma io, noto studïoso delle chose antiche sono qui a porvi rymendio.
Un dochumento sensazZionale è stato ritrovato presso il santuario di San Fottino nolano, attribuito a Tito Livio (conosciuto a’ teNpi anche come Tulliola), sWela la sorte dell’augure ætrvsco…Pare infatti che il capro, prima di essere sacriFICAto, gli avesse mandato tanti di que’ vaffanchuli* che Pan mosso a compassione, decise di inchiappettarsi l’etrusco impiccione a mastice e breccino.
* Evvorrei Wedere Woi…s’è trovato da dover chiavare le donne di Roma a dover essere sgozzato, tutto per un coglione di etrusco che non s’è fatto i cazzi suoi!
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Zitto stai, che c’ho un esame a giorni!
Mi stai gufando???
‘sti etruschi non si fanno mai i cazzi loro!
—Alex
@Jò: E che roba è?? Fammi ndoWeenare…Saldatura a sputi? No eh?? Allora….Millechiodi II??
@DaWWero! Maledetti loro! Poi dice perché l’hanno sterminati…
Si, l’esame di millechiodi nella croce del signore gesù.
No… strumentazione industriale.
Ps: meglio studentessa che laureata disoccupata! 😛
Che palle quella robBa!
Che du’ palle!!!
Fortunatamente non la devo studiare più… 28!
To the face!!
aahahahahhahaha
Il prossymo??