S’an walenteenO

DeWo il seguente post alla futura (inZomma…futura un chazzo, se chontinua chosì) inGeNNiera Jò.

Nel suo post racchonta le origGini romane della festa (festa? bah…) di san Walentino.

Le è però sfuggito un particholare, ma io, noto studïoso delle chose antiche sono qui a porvi rymendio.

Un dochumento sensazZionale è stato ritrovato presso il santuario di San Fottino nolano, attribuito a Tito Livio (conosciuto a’ teNpi anche come Tulliola), sWela la sorte dell’augure ætrvsco…Pare infatti che il capro, prima di essere sacriFICAto, gli avesse mandato tanti di que’ vaffanchuli* che Pan mosso a compassione, decise di inchiappettarsi l’etrusco impiccione a mastice e breccino.

 

* Evvorrei Wedere Woi…s’è trovato da dover chiavare le donne di Roma a dover essere sgozzato, tutto per un coglione di etrusco che non s’è fatto i cazzi suoi!

9 Risposte

  1. Zitto stai, che c’ho un esame a giorni!
    Mi stai gufando???

  2. ‘sti etruschi non si fanno mai i cazzi loro!

    —Alex

  3. @Jò: E che roba è?? Fammi ndoWeenare…Saldatura a sputi? No eh?? Allora….Millechiodi II??
    @DaWWero! Maledetti loro! Poi dice perché l’hanno sterminati…

  4. Si, l’esame di millechiodi nella croce del signore gesù.

    No… strumentazione industriale.
    Ps: meglio studentessa che laureata disoccupata! 😛

  5. Che palle quella robBa!

    Che du’ palle!!!

  6. Il prossymo??

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