…Vengono per nuocere.
Allora…piccola premessa: lavoro all’Università da precario, come molti. La legge 130 e la riforma dell’Università voluta dalla ministra le considero poco meno che porcate. Ho fatto scioperi, lezioni in piazza notti bianche ecc…Qualcosa ho scritto anche qui. Ma quello che è giusto è giusto. Ed è giusto riconoscere che, anche se per puro caso, la riforma gelmini ha impedito l’ennesimo scempio nepotista ai danni dell’Università italiana.
Ecco gl’ingredienti:
1 Barone, di quelli pesi, con agganci in alto (molto) ed una carriera passata a rimestare fango, a sistemare parenti ed a raccogliere onori ed onoreficienze che non merita. C’ho lavorato cinque anni insieme, e se dico che merita poco meno della galera…credetemi!
1 Nipote di barone. Il classico pesce fuor d’acqua in una facoltà scientifica. Non sa manco cos’è un logartimo. Ma è molto bravo a fare due cose, scrivere libri per il barone e leccare il culo. Poi c’è la parte più importante. È il nipote (si, l’ho già detto…).
Il Professore barone (d’ora in poi PB) ha deciso che il nipotino deve diventare ricercatore prima della sua pensione, l’anno prossimo. Dopo, perdendo molto del suo potere, gli sarà difficilissimo…lui e la sua cricca sono odiati da tutti, e tutti non vedono l’ora di fargliela pagare…stanno già affilando i coRtelli…
Con il blocco delle assunzioni, quei pochi concorsi da ricercatore ancora in giro sono “blindatissimi”…inoltre il posto che gli spettava l’ha giocato per l’altro nipote (altro parassita). Nel frattempo la costruzione del curriculum del nipote inetto (d’ora in poi NI) continua, le modalità sono semplici: i dottorandi scrivono gli articoli ed il PB mette il nome del nipotino. Così facendo il nostro ha raggranellato 9 articoli più una decina e passa di comunicazioni su conferenza.
Bene…Jeri sono venuto a sapere che il PB aveva deciso di usare un concorso da ASSOCIATO per infilare il nipote. Non ischerzo…Era tutto pronto, la commissione compiacente era già formata, presidente la sua donna e come compari altri due fedelissimi. Insomma anche se si presentava Rubbia l’avrebbero scartato!
Un altro scempio? Fortunatamente no, le nuove norme per i concorsi da associato prevedono per il candidato la presentazione di un minimo di 27 articoli su riviste con impact factor compreso in un certo range…quindi niente “Annals of Topolinia” et similia…Questa è una condizione sacrosanta che prima non c’era…Per assurdo uno poteva diventare associato anche con tre lavori!
Adesso è saltato tutto, e non credo che si possa, in un anno, raggranellare i 18 lavori che servono a superare la soglia, la vedo dura… È stato solo per un caso, ma grazie alla tanto contestata riforma il sistema universitario itaGliano è per ora al riparo dall’ennesimo parente parassita.
Losolso…m’accontento di poco…ma di ‘sti tempi!
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Domenica devo andare ad un incontro con una parlamentare eletta all’estero (Laura Garavini, PD). Titolo: “Il lavoro, la ricerca e l’industria in Italia : Torneremo mai a casa?”
Voglio proprio farmi due risate…
Beh una norma accettabile in un mare di porcate ci doveva pur essere sennò sarebbe stato veramente il colmo!
—Alex
@Angelina: Macchome…passi la domenica a sentire la Garavini? Buon divertimento…inanto anticipo la risposta…NO, non torneremo. Non solo…alcuni colleghi, non precari, sto parlado di associati ed ordinari si stanno preparando per espatriare. E se lo fanno loro, che in itaGlia hanno un posizione solida…
@alex: non credo…si tratta solo di un caso…Se il PB avesse saputo subito le modalità avrebbe trovato la gabola.
Angelo: ho in programma una cena italiana, e uno dei partecipanti mi ha detto di quest’incontro nel pomeriggio, in un posto che poi e’anche vicinissimo a casa mia. Vado piu’che altro per curiosita’ (e per dire la mia sull’argomento, o a fare domande, se ne avro’ facolta’. Personalmente a tornare in Italia non ci penso neanche). In realta’sono curiosa di sentire se il PD e’ in grado di fare autocritica. O se invece organizzano incontri del tutto inutili dove si parla del nulla e si discute di ipotetiche leggi che non servono a nessuno.
Questa triste storia universitaria è una delle ragioni per cui non ho mai pensato di fare il ricercatore. Il fatto che questa volta non ce l’abbiano fatta a fare la solita porcata, non cancella gli anni di malcostume. Il discorso del merito calcolabile introdotto dalla Gelmini, potrebbe essere interessante, ma adesso che questa cosa in qualche modo funziona, scusate il pessimismo, sono certo se ne accorgeranno e la elimineranno: mai scontentare le baronie!
@angelina:Sarei curioso anch’io…magari poi scrivici un post sul tuo blogghino.
@Andrea: Il malcostume impera spavaldo, ed una norma così stupida non cancellerà nulla. Non è il numero di pubblicazioni che seleziona per merito. Tempo fa ne ho parlato qui:
http://danein.blog.kataweb.it/2008/11/10/il-merito-non-basta/
Ho visto fare cose che gli esterni al sistema universitario manco si sognano di pensare…Figuriamoci se si fermano davanti a questa minchiatella…
Quello che ha fatto saltare tutto è stata la legge approvata a metà della preparazione del concorso…Speriamo bene, nel senso…speriamo di riuscire a non caricare un altro parassita nel carrozzone universitario.
il problema è che secondo me le leggi non servno a niente se non sono accettate dalle persone. Non è cambiando le leggi che cambia la società, ma cambiando la testa delle persone… ma come si fa?
Cambiare le teste è praticamente impossibile…anche perché i successori dei baroni sono a loro volta baroni. Nel caso specifico non ci sono problemi, finito lui il suo gruppo si disperderà nel nulla, per il semplice fatto che si è circondato di nullità.